Thanksgiving – What are you thankful for?
Francesca Benoldi
6 minutes
What are you thankful for? Potrebbe esserti capitato di leggere questa domanda negli ultimi giorni, molto probabilmente online, e se tu fossi negli Stati Uniti allora anche sui cartelloni pubblicitari per strada.
A cosa si riferisce e perché qui in Italia non ce lo chiediamo?
Novembre: il mese del Thanksgiving.
Il Thanksgiving è una delle festività principali negli Stati Uniti, da alcuni ancora più sentita del Natale. Per comprendere al meglio questa giornata però dobbiamo fare un grosso salto indietro nel tempo ed andare a scoprire un po’ di America.
Le origini del Giorno del Ringraziamento risalgono ai primi anni di colonizzazione del Nuovo Mondo. Le ragioni della sua nascita sono discusse, eppure tutte riconducono ad un punto comune: dedicare una giornata al ringraziamento di per ciò che si è ottenuto, fosse questo cibo, terre, conquiste, indipendenza o altro ancora.
La tradizione riconosce come primo Thanksgiving della storia quello del Novembre 1621: vediamo la storia in breve.
Nel Settembre 1620 un’imbarcazione di nome Mayflower con 102 pionieri a bordo salpò dalle coste di Plymouth, in Inghilterra: questi pionieri erano un gruppo misto di uomini, donne e bambini chiamati Padri Pellegrini e perseguitati a causa della loro adesione al cristianesimo calvinista. Il viaggio fu lungo e difficile, ma buona parte del gruppo riuscì ad approdare, dopo due mesi, sulle coste dell’attuale Massachusetts.
Era Novembre e l’inverno era ormai alle porte. I Padri Pellegrini, inoltre, si trovarono davanti ad un territorio poco ospitale e selvaggio, abitato solo da Nativi Americani. Nonostante avessero portato con sé semi di varie piante coltivate in Inghilterra, il nuovo terreno ed il clima non gli permise di raccogliere sufficienti frutti e metà della comunità non superò l’inverno.
Le tribù Wampanoag locali si accorsero delle difficoltà dei nuovi arrivati – anche perché iniziarono ad esserci furti sempre più frequenti alle loro coltivazioni ed alle loro scorte di cibo – così gli insegnarono a coltivare i prodotti locali, come granoturco e zucche, ed allevare pollame locale – non è certo che già ci fossero tacchini.
Questo aiuto da parte dei Wampanoag fu l’unica cosa che permise ai Padri Pellegrini di sopravvivere e per questo motivo un anno dopo il loro arrivo, nel Novembre 1621 si celebrò quello che viene da molti considerato il primo Thanksgiving della storia: fu una grande festa in cui oltre alle verdure coltivate dai Padri Pellegrini, venne consumato anche tacchino e carne di cervo portata in dono dal nativo Re Massasoit.
La partecipazione dei nativi americani a questa festa è documentata, ma non è certo se fossero stati effettivamente invitati o se fossero “capitati lì”, pronti per combattere, a causa degli spari e dei colpi di cannone provenienti dall’accampamento in occasione della festa.
Ben presto i rapporti tra i colonizzatori e le tribù locali però si deteriorarono irrimediabilmente: nel 1636 iniziò una vera e propria guerra contro le tribù Wampanoag che durò due anni e si concluse con la sconfitta di questi ultimi.
Nel novembre del 1638, lo stesso governatore William Bradford che aveva ordinato ai Padri Pellegrini di festeggiare per ringraziare il Dio Onnipotente per il raccolto anni prima, istituì che quell’anno e per i successivi 100 anni ogni governatore avrebbe dovuto ordinare un Giorno del Ringraziamento in onore della sanguinosa vittoria e per ringraziare Dio, non più per il raccolto, ma per aver vinto la battaglia.
La tradizione iniziò ad estendersi a tutte le colonie che però celebravano in diversi momenti dell’anno, fino al dicembre del 1777 quando comandante George Washington indisse un Giorno del Ringraziamento per celebrare la vittoria di Saratoga contro gli inglesi durante la Guerra di Indipendenza.
Successivamente, nel 1789, una volta diventato presidente, Washington istituì un giorno nazionale di ringraziamento e preghiera per la fine della Guerra d’Indipendenza.
Fu successivamente il presidente Abraham Lincoln, spinto e pregato ripetutamente ad ufficializzare una festività totalmente americana, ad istituire il Thanksgiving Day l’ultimo giovedì di Novembre ed anche a tenere il primo discorso solenne.
Tradizioni del Thanksgiving
Le tradizioni del Thanksgiving sono moltissime, alcune più antiche, altre più moderne.
Il tacchino: friend, not – only – food!
Partiamo dalla mascotte, suo malgrado, di questa festività: il tacchino.
Sembra che la tradizione di mangiare tacchino risalga al primissimo Thanksgiving e che il tacchino fosse parte di quel pollame che i nativi americani donarono ed insegnarono ad allevare ai Padri Pellegrini.
Che sia effettivamente successo così o meno, il terzo giovedì di novembre il turkey gobbler padroneggia sul tavolo di ogni famiglia americana, cucinato arrosto con la ricetta di famiglia, ma non solo! Un gigantesco tacchino di cartapesta su un carro allegorico apre le parate di diverse città, tra cui la più famosa, quella di Macy’s a New York, con i suoi famosi e tradizionali palloni aerostatici giganti.
Due tacchini però sono particolarmente fortunati: i due che ogni anno ricevono la grazia presidenziale! Infatti, a partire dal 1963, il presidente John Fitzgerald Kennedy decise di non cucinare il tacchino regalatogli, ma anzi di salvarlo dal destino di molti altri.
Dal 1989 sono due i tacchini graziati: perché? Perché con un volo in prima classe raggiungono Los Angeles e aprono la parata di Disneyland! E nel caso in cui uno dei due muoia, l’altro ne prenderebbe il posto. Dal 2003 il popolo americano si diverte anche a trovare un nome per i due tacchini.
Il pranzo
Il pranzo è certamente il fulcro di questa festività: ogni famiglia ha il proprio menù tradizionale anche se alcuni piatti, come appunto il tacchino arrosto, sono il simbolo della festività.
Ecco alcuni must del menù:
- Gravy: una salsa di verdure e carne che viene versata sul tacchino e sul purè di patate.
- Cranberry sauce: una salsa di mirtilli rossi usata anche questa per condire la carne
- Pannocchie arrostite cosparse di burro fuso
- Cornbread: una focaccia di mais che accompagna le portate e che essendo molto spugnoso, assorbe facilmente le varie salse.
- Pumpkin Pie: una torta dolce a base di crema di zucca.
Ci sono poi contorni tipici come patate dolci, cavolini di Bruxelles, rape e barbabietole. C’è il pane di ananas e anche altri dessert come l’Apple pie (molto diversa dalla nostra torta di mele), la Pecan pie (una crostata di noci Pecan), muffin e brownies.
Che dire, la tavola del Thanksgiving è davvero imbandita, ma è anche vero che intorno al tavolo ci sono sia la famiglia che gli amici e che è una buona usanza cucinare cibo da condividere anche con chi non può permetterselo: spesso infatti parte del pasto si condivide anche con le persone meno fortunate.
La partita di American football
Una tradizione in realtà non così moderna come si potrebbe pensare, è guardare una partita di football americano. La prima partita giocata in un desolato pomeriggio di fine novembre in coincidenza con il Giorno del Ringraziamento, fu quando la squadra di football dell’università di Yale sconfisse 2-0 quella dell’altra altrettanto rinomata università di Princeton, nel 1876. Tuttavia, non divenne una vera tradizione fino al 1934, quando la “nuova” squadra dei Detroit Lions affrontò l’imbattuta squadra dei Chicago Bears.
I Lions persero, ma la partita restò nella storia per un motivo ben preciso: essere stata la prima partita della NFL ad essere stata trasmessa in tutta la nazione via radio! Da allora i Detroit Lions hanno giocato tutte le partite del Giorno del Ringraziamento, fermandosi solo durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi le partite giocate durante il Giorno del Ringraziamento sono tre, ed è tradizione accendere la televisione per poterle seguire e tifare la propria squadra del cuore.
Il Black Friday
Il Black Friday invece ha preso piede negli ultimi anni anche in Europa ed in Italia. Non si tratta di una giornata di festa e di celebrazione, ma di tutt’altro! È una giornata di saldi! La sua origine ha luogo comunque in America, in cui, dopo una settimana di chiusure quasi totali per celebrare il Thanksgiving, i negozi riaprono con prezzi ribassati e danno così il via alle compere natalizie!
Condividere con gli altri per cosa si è riconoscenti
Benché le tradizioni siano molte e molto varie da stato a stato, una resta: come dice il nome, è una giornata di ringraziamento. Così ci si riposa, in compagnia delle persone più care e si condividono i propri pensieri per le cose per cui si è riconoscenti: il cibo, la famiglia, il lavoro, l’amore e le cose belle e positive successe durante l’anno, siano queste grandi conquiste o piccole soddisfazioni.
Noi di The BB’s Way – Inglese Parma siamo grati all’anno che è stato per averci fatto sperimentare cose nuove. Ringraziamo te per averci dato fiducia ed essere partito con noi in un viaggio che va ben oltre lo studio della lingua inglese, alla scoperta del mondo, di altri modi di vivere e di nuovi orizzonti.
E tu? Per cosa vuoi dire grazie quest’anno?
Di seguito qualche spunto per te:
- Which English skills are you thankful for?
- How has your life changed this year, can you list a number of positive changes?
- Which activities or hobbies would you miss, if you couldn’t have them anymore?
- Name 5 body parts you are thankful for and tell us why!
- Write about something in your city you feel thankful for.
- Talk about one person in your life you are grateful for.
- When was the last time you laughed out loud? Who should you thank for that?
Sicuramente avrai trovato almeno un motivo per essere grato!
Prenditi un attimo per scriverlo in inglese e se te la senti condividilo con noi sui nostri social!